Sindaci del comune

Cronologia dei Sindaci di Saint-Vincent dal 1531


Abbreviazioni : A.S.R., Archivio Storico Regionale, Aosta
A.C.V.A., Archivio Curia Vescovile, Aosta
A.P.S.V., Archivio Parrocchia San Vincenzo, Saint-Vincent
A.S.C.S.V., Archivio Storico Comune di Saint-Vincent
A.P., Archivio privato

La Comunità Municipale e Civile di Saint-Vincent

L’odierno Comune di Saint-Vincent è stato ufficialmente costituito il 17 marzo dell’anno 1861. La data, molto importante, propone alcune considerazioni di carattere generale e prospetta per i secoli antecedenti dei fatti e delle situazioni tutt’altro che chiari e definiti.
Possiamo senz’altro affermare che una delle date più importanti riguardanti questa società civile, forse in senso assoluto la più importante, è quella relativa all’anno 1459.
Con diploma ducale spedito da Torino il 19 maggio dell’anno 1459, il Duca Ludovico di Savoia autorizza la Comunità del Mandamento di Montjovet (quindi anche il nostro paese) ad eleggersi ogni anno -nel terzo giorno dopo la festa della Pentecoste- quattro sindaci e procuratori con poteri di governare, dirigere e sbrigare gli affari correnti della Comunità.
Per dovere d'informazione si precisa che i quattro sindaci da nominare, dovevano rappresentare le due comunità di Saint-Vincent e naturalmente le due di Montjovet. Nel primo caso la collina che, per secoli sempre densamente abitata, doveva esprimere un suo rappresentante così come naturalmente doveva fare anche il borgo per tantissimo tempo riconosciuto come sede logica di commerci e libere professioni.
Per quanto riguarda Montjovet i sindaci dovevano rappresentare il comprensorio di Saint-Germain, con il vecchio borgo incuneato tra il fiume Dora e i piedi del castello omonimo unitamente a tutte le frazioni della collina. Fino al XVIII° secolo era inoltre parte di quel “comune” anche l’odierno territorio del comune di Champdepraz (definito sulle antiche carte Rivière de Montjovet).
Nasce dunque nel corso del 1459 una società civile amministrata anche dai rappresentanti del popolo. Ludovico di Savoia, forse conscio dell’importanza della carta che sottoscriveva e quindi della necessità di avere una controparte con cui “dialogare” attraverso i suoi funzionari o forse solo per evitarsi problemi o evitarne alla sua corte diede in quella data e in quella carta altre disposizioni di seguito riportate.

· I balivi, i procuratori, i castellani e tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici e ufficiali sono diffidati dal contrastare i rappresentanti che le comunità eleggeranno, pena una multa di 50 marche d’argento ai contravventori. Sei anni dopo quella data, con diploma ducale spedito da Chambery, il duca Amedeo IX di Savoia, dopo aver preso visione della precedente “lettera di licenze”, accoglie le richieste della comunità di Montjovet e conferma i benefici concessi a suo tempo.
Nel corso del 1481, ancora con diploma ducale , e ancora da Chambery, il Consiglio ducale di Filiberto I° di Savoia dirama copia della lettera e dei capitoli concernenti “franchigie e libertà” concessi dal duca nello stesso giorno alla città di Aosta e ai castelli e mandamenti di Châtel-Argent, Quart, Cly, Montjovet e Bard con dettagliate norme circa le competenze dei consigli o “credenze”. Specifica inoltre le procedure per le adunanze e quelle relative alle nomine dei membri circa l’amministrazione della giustizia.
Successivamente altri duchi di Savoia (Carlo I° nel 1483 e Carlo III° nel 1535) riconfermeranno queste concessioni e privilegi.
Di fatto, da queste carte oggi conservate nell’archivio della parrocchia di Saint-Vincent , si rileva con buona approssimazione che anche i Sabins (come altre comunità valdostane) ebbero probabilmente fin dal XV° secolo delle “amministrazioni civili” con proprio rappresentanti
Certo nel corso dei secoli la popolazione di Saint-Vincent ha goduto di privilegi e franchigie particolari ma si noti che tutte queste erano a scopo puramente economico e non riflettevano frequentemente bisogni di carattere politico e civile o forme di autogoverno.
Di fatto è però significativo ed estremamente indicativo il fatto che le franchigie concesse ai Sabins siano sempre state “dirette” ad una ben determinata parte dell’attuale territorio e mai concesse a caso e all’”insieme”. L’unica eccezione sembrerebbe quella del 1310. In questo caso le franchigie concesse da Ebalo di Challant, detto il Magno, sono rivolte sia alle persone residenti nel borgo o comunque aventi proprietà in questo sia verso quelle stanziate nelle campagne e villaggi della collina. Tutte le altre carte di questo genere -riguardanti il nostro paese- hanno invece sempre indicato esattamente il territorio oggetto di franchigie, liberalità e concessioni e sia il borgo che la collina risultano sempre essere distinti e separati. La collina di fatto non è nominata, in epoca feudale, in carte e documenti aventi come oggetto il borgo o viceversa.
Conferma di questo “distinguo” l'abbiamo da due importanti concessioni d’acqua. La prima, risalente al 17 agosto 1325, specifica che l’acqua prelevata dal torrente Marmore (nella Valtournenche) è diretta ai borghigiani di Saint-Vincent e ad altre persone residenti nelle frazioni poste a levante di questo paese. La seconda, risalente al 14 luglio 1393, concede ad un numero di persone residenti nelle frazioni collinari (e a coloro che, assenti, sono da essi rappresentati) di deviare una parte delle acque sorgive del monte Rosa per servirsene -dopo opportuni lavori di scavo di un canale- nelle terre della collina. Con quest'autorizzazione, che vede nascere quello che è oggi il Consorzio di Miglioramento Fondiario del Ru Courtaud, si ha nuovamente conferma di un fatto in cui risulta chiaramente favorita una determinata zona di Saint-Vincent. Altre persone residenti nel borgo avrebbero potuto trarre enormi vantaggi di carattere economico da quell’acqua ma di eventuali altri beneficiari non vi è però menzione.
Nell’atto di ricognizione dei fondi redatto il 19 marzo 1422 dal notaio Marchiando Volaz, si rileva che questa carta ha interesse e validità solo per le frazioni della collina (Moron, Lenty, Perrière, Salirod, Grande e Piccolo Rhun, Amay, Grun, ecc.) . Nella pergamena infatti, conservata nell’archivio della nostra parrocchia, si rilevano esattamente i confini all’interno dei quali si svolge l’atto di concessione e riordino fondi.
Nel corso del 1474, quella che è oggi la nostra comunità civile, è destinataria di una riconferma di franchigie e libertà per conto del consiglio di reggenza del giovane Duca Filiberto I di Savoia e ancora una volta vi si nota una distinzione e una precisazione nell’indicazione del territorio favorito dall’editto.
La stessa pergamena del 1502, oggetto di uno studio di G. Forte , è nei contenuti estremamente indicativa; i confini del territorio oggetto della reconnaissance sono precisati esattamente. Il contenuto della carta giunge, nel dettaglio, a citare una …communitatem montanee predicte Sancti Vincentii… (letteralmente comunità della montagna).
Tralasciando volutamente tantissime notizie che comunque ben si inserirebbero in queste pagine destinate solo alla conoscenza dei nominativi dei sindaci e alla loro cronologia si desiderano dare alcune informazioni che seppure non esaustive serviranno, di fatto, a rendere più comprensibili determinati “passaggi” del testo.
Ricercando le origini della comunità civile di Saint-Vincent ci si imbatte frequentemente in un problema che di seguito si tenterà di definire o perlomeno di chiarire. I sindaci che vengono citati nelle carte sono sovente indicati come Sindic du bourg… oppure ...de la montagne (o ...de la côte). E’ quindi palese l’evidenza del fatto che il nostro paese aveva due sindaci ma la domanda che ci poniamo è: oltre alla presenza accertata per molti secoli di ben due sindaci l’attuale Comune è stato nel corso dei secoli diviso in due? Se vi erano due sindaci vi erano anche due amministrazioni autonome ben distinte l’una dall’altra?
Alcuni studiosi hanno affermato che di fatto la nostra comunità civile è sempre stata unita, da intendersi con il fatto che a tutti gli effetti il nostro attuale Comune ha sempre avuto anche nei secoli scorsi un solo Consiglio Comunale rappresentativo di tutta la popolazione (anche se talvolta e in epoche recenti i rappresentanti civili della collina superavano in numero quelli del borgo o viceversa). In proposito si noti come Giancarlo Forte nel suo studio sostiene che nel documento del 1502, da lui studiato, si parli di ...una comunità della montagna...e che secondo la sua interpretazione questa ...non ebbe lo scopo di conseguire l’autonomia politica dal proprio capoluogo (...?) ma che la designazione di Comunità della montagna di Saint-Vincent nacque forse nella mente di qualche notaio per la necessità di indicare sinteticamente un insieme non giuridico di persone aventi particolari interessi comuni.
Sappiamo che i rappresentanti civili (sindaci) di tutte le comunità valdostane partecipavano di diritto (e questo fin dalla seconda metà del XVI° secolo) alle assemblee dei Tre Stati unitamente alla nobiltà e al clero. Risulta dal verbale di una riunione tenutasi ad Aosta il 19 giugno del 1598 che in quella sede e in quella giornata Louis Sarteur (appunto ex sindaco di Saint-Vincent) reclama e protesta per il fatto che il nuovo sindaco -Anthoine de la Vuillerminaz- non intende prestare giuramento perché sussistono stretti rapporti di parentela con Amé suo fratello sindaco di Moron. Nel verbale è tra l’altro detto che ...les bourgeois de Sainct-Vincent (...) n’ont aucun commun avec ceux de Moron...
La dichiarazione, che precisa inequivocabilmente come tra il borgo e Moron non vi sia nulla in comune, sembrerebbe però confermare che esistevano all’epoca a Saint-Vincent due comunità civili ben distinte così come si accerta dalle seguenti carte.
Infatti, una seconda indicazione altrettanto precisa e inequivocabile, ci giunge da un ennesimo verbale dell’Assemblea dei Commis riunita ad Aosta nella grande sala del convento di San Francesco il 27 settembre dell’anno 1724. In quell’occasione il segretario De Tillier annota come tra le varie richieste presentate dai rappresentanti delle comunità valdostane vi sia anche quella ...des sindics et communier de Saint-Vincent... tendente ad avere rimborsi per coprire le spese sostenute ...pour la reunion du ressort de la montagne a l’estappe du bourg...
Appare quindi chiaro che se non quell’anno, almeno negli anni precedenti, le due comunità civili del nostro paese si erano riunite formando di fatto una sola Amministrazione civile e un solo Consiglio Comunale seppure retto fino alla fine del XIX° secolo da due sindaci in contemporanea.
Ma le conferme alla citata tesi sostenente la dualità dell’amministrazione di questo paese ricavate dalle carte non terminano qui. Si noti ancora come il 29 agosto 1702, Antoine Dufour, in qualità di sindaco ...de la montagne de Saint-Vincent et, au nom de ses consorts, passe reconnaissance au comte François-Jérôme de Challant pour le Ru de Corthod avec les eaux provenat de l’Aventinaz, de Nana et Servaz... Ecco dunque apparire, seppure tra le righe, un'ulteriore conferma di quanto precedentemente detto circa la presenza di due amministrazioni distinte.
Sede logica dell’amministrazione della montagna era Moron che per la sua posizione centrale al territorio, e per l’alto numero di residenti, ben si prestava alla bisogna. Circa la presenza di due comunità civili distinte operanti a Saint-Vincent e alla ricerca della sede dell’assemblea consiliare collinare si ricorda che esiste a Moron-Gorris un complesso abitativo conosciuto con il nome di Les Sales. Di questa imponente costruzione (oggi totalmente disabitata) risultano ben distinte due diverse fasi di costruzione: della primitiva restano solo le fondamenta e pochi metri di muratura (oggi ben inserite nella struttura). Nella parte alta sono ben visibili ed apprezzabili le numerose finestre tardo gotiche datate 1648 e 1651. Risale invece al 1660 il grande fabbricato a sud che sulla facciata contiene, in una nicchia, un affresco raffigurante un bellissimo san Maurizio purtroppo gravemente danneggiato da graffiti. I locali interni, discretamente grandi, luminosi e aerati sembrerebbero confermarsi come antica sede municipale della collina.
Se oggi per gli abitanti della frazione la casa citata è conosciuta con il nome di Les Sales così non era nei decenni passati dove la denominazione esatta era Maison Communale. La cosa che comunque appare evidente è che in quest'austera, grande e riccamente e architettonicamente decorata abitazione hanno trovato presumibilmente posto nei secoli “uffici” dell’amministrazione della collina.
La sede consiliare del borgo (e questo partire dal XIX° secolo) è inequivocabilmente da indicarsi con il vecchio e ottocentesco immobile sito al numero 45 di Via Emile Chanoux. Curioso è il fatto che fino alla fine del diciottesimo secolo le riunioni del consiglio, secondo quanto appare dalla lettura dei verbali delle assemblee, si svolgevano ancora solitamente nella casa del sindaco, frequentemente di domenica (alle volte addirittura alle sette del mattino!) e solo dopo aver assistito alla santa messa. Il fatto che il consiglio, si riuniva in abitazioni private conferma che la nostra municipalità non disponeva di locali propri; la mancanza di carte relative a quei lontani periodi è giustificata dal fatto che queste erano conservate dal sindaco allora in carica.
L’assenza di locali in cui riunire il consiglio del borgo pare, di fatto, evolvere solo verso la fine del 1700 anche se ancora una volta siamo costretti ad affermare che eventuali conferme potrebbero giungere solamente da un'attenta lettura delle carte e in specifico dai verbali delle deliberazioni comunali.
Sembra ormai accertato che le riunioni consiliari nel borgo fossero sempre precedute dal suono della grande campana che, attivata nel tardo pomeriggio, aveva il compito di informare i consiglieri dell’adunanza in programma all’indomani.
Sembrerebbe (e questo per quanto riguarda il XVIII° e XIX° secolo) che il Consiglio era composto da otto, dieci persone. Risulta da alcuni verbali di consiglio redatti nel secolo scorso che questo in determinate occasioni era ...double. Nella prima metà del citato secolo si notano carte che riportano la dicitura: L’an (…) c’est reuni le conseil double de la communauté de Saint-Vincent. In queste occasioni il numero dei partecipanti varia da 16/18 a 20 persone. Le conseil double era convocato quando, all’ordine del giorno, vi erano problemi riguardanti entrambe le comunità e abbiamo qui ancora una volta conferma della presenza di ben due amministrazioni presenti in questo paese.
Certamente a tutt’oggi, e dopo aver fatto solo sommarie verifiche nelle carte dell’archivio comunale e parrocchiale, non si è ancora in grado di affermare nulla di più concretamente serio e definito anche se la situazione allo stato attuale delle conoscenze farebbe ormai propendere il discorso, e le certezze, verso la dualità della comunità civile di Saint-Vincent nei secoli passati.
Tentando ora di distinguere i confini delle due amministrazioni si rileva come tutta la collina, in epoca feudale, era compresa nell’amministrazione della montagna e che questa aveva come centro giurisdizionale Moron. A sud il confine comprendeva inoltre le frazioni del Ronc ma escludeva le altrettanto importanti frazioni di Clapéaz, Crotache, Maison-Neuve e Ecrivin che erano invece comprese con il borgo. Leggermente più complicata la situazione riguardante gli abitati di Orioux, Biègne e Crovion villaggi posti al di là del torrente Grand-Valey; sembra che questi fossero in qualche modo inseriti (e direttamente controllati) dal feudo di Châtillon mentre parimenti, a levante, Feilley, Champ-de-vignes e Champ-Cillien sembra fossero in un qualche modo inserite nel territorio di Montjovet.
Come ultimo dato s'informa che la presenza di due sindaci nel nostro paese è accertata fino al 1880, anno in cui compaiono ancora due rappresentanti. E’ quindi ipotizzabile il fatto che, dal 1724 (e con la riunificazione delle due comunità collinari e borghigiana) entrambe abbiano continuato ad esprimere loro sindaci, i quali, conseguentemente, dovevano per forza di cose operare insieme quando appunto l’ordine del giorno del Conseil double era d'interesse comune?
Circa il tempo di permanenza in carica dei sindaci, dal Diploma Ducale del maggio 1459 si accerta che questi restavano operativi per un anno e che le elezioni avvenivano generalmente nel terzo giorno successivo alla festa della Pentecoste.
Dalla cronologia dei sindaci si ha certezza che vi erano delle rotazioni e delle riconferme delle cariche dopo un anno o due e questo sembra attuarsi con continuità fino al 1810 circa. Frequentemente i rappresentanti delle comunità (e questo almeno agli albori di questa forma primitiva di autogoverno) erano scelti tra i notabili locali così come si vedrà in seguito.
Riguardo al ceto e all’estrazione sociale dei primi sindaci eletti in epoca feudale pare ormai accertato che anche nel nostro paese, così come in altri del Ducato d’Aosta, questi fossero reclutati tra le famiglie agiate e in specie tra i notai, avvocati, procuratori o comunque tra coloro che per impegni diversi già godevano della fiducia e del rispetto dei nobili feudatari. Si noti inoltre come il cognome del primo sindaco accertato sia invece legato ad una famiglia che, precedentemente si era messa in mostra per importanti liberalità verso la Chiesa locale. In definitiva, e questo per tutto il XVI° secolo e parte di quello successivo, il nostro paese ebbe sindaci espressi da importanti famiglie e realtà sociali. I Mistralis, i Regis, i Quey, i Guillaume, i Boniny e gli Astesan non sfuggono a questa constatazione.
A questo punto resta ancora una importante considerazione da fare; è pensabile un’amministrazione (nel caso specifico Moron e in epoca feudale) dipendente dal punto di vista ecclesiastico dalla stessa parrocchia di Saint-Vincent? In altre parole la chiesa del borgo aveva anche giurisdizione sulla collina? Oppure Moron era parrocchia a sé stante? Don Aldo Hosquet (parroco di questo paese dal 1956 al 1986) sostiene in un suo studio che la chiesa di Moron fu sempre direttamente “controllata” dalla chiesa di Saint-Vincent, che non ebbe mai suoi parroci e mai figura negli elenchi delle parrocchie dal momento che nelle antiche carte è frequentemente definita nel seguente modo: ...église de Saint-Maurice, filleule de celle de Saint-Vincent anche se alle volte questa chiesa era comunque sede di Visita Pastorale indipendente.
Esistono delle tracce antiche che sembrerebbero confermare queste affermazioni e questo fin dal primo secolo del secondo millennio. Nel 1153 papa Eugenio III, con bolla papale indirizzata al priore dell’abbazia d'Ainay nella valle francese del Rodano, indica le chiese, i possedimenti e i beni a lei appartenenti. La chiesa del borgo di Saint-Vincent risulta inserita nell’elenco dei beni siti in Valle d’Aosta mentre non vi è menzione di quella di Moron, che sappiamo comunque esistere fin dal XI°-XII° secolo.
Nel XIV° secolo l’intero territorio di Saint-Vincent era sicuramente inserito nel mandamento di Montjovet ma se questa affermazione è esatta perché Pierre di Challant, signore di Châtillon, dettando il suo testamento nel corso del 1339 beneficia con un versamento in denaro anche la chiesa di Moron (che, di fatto, era estranea al suo territorio) e nulla dona alla chiesa del borgo? Poco probabile sembrerebbe la tesi secondo cui tale impegno monetario era dovuto al fatto che questa era posta sotto la protezione di san Maurizio.
Purtroppo non conosciamo i nominativi delle persone che per prime nel corso del XV° secolo ottennero la fiducia della locale popolazione e che quindi, di fatto, iniziarono a governare Saint-Vincent. Il primo nominativo certo è, infatti, postumo ed è quello che al momento indichiamo come il primo sindaco di questo paese: Meller Vincent nel 1559. Il cognome ci informa del fatto che costui era figlio di una delle più antiche famiglie di questo comprensorio e il nome Vincent ci conferma una profonda fede e comunque una dedicazione del neonato da parte della sua famiglia al santo patrono titolare di questa comunità.
Nella composizione di questa cronologia, si sono incontrate molte difficoltà; tra tutte si segnala quella causata dall’alto numero di persone coinvolte. L’accertata presenza di ben due sindaci contemporaneamente e la rotazione annuale delle cariche potrebbero aver ingenerato alcuni errori. Per i primi secoli della cronologia vi sono state difficoltà nell’esatta trascrizione dei cognomi che comunque, per quanto possibile, sono stati riportati così come compaiono sulle carte.


(…..)

1531, {Mistralis Petrus-Bertrandus}.
1532, {Vuillermine Claudius}.
1536, {Mistralis Philibertus e Clappey Petrus}.
1537, {Vuillermine Claudius}.
1538, {Regis Bertrandus}.
1539, {Vuillermine Martinus}.
1540, {Mistralis Philibertus}.
1541, {Mistralis Philibertus}.
1542, {Mistralis Philibertus}.
1543, {Mistralis Bonifacius}.
1550, {Mistralis Georgius}.
1551, {Mistralis Philibertus}.
1552, {Mistralis Francisco}.
1554, {Favre Vincent e Favre François}.
1555, {Coquignod Pierre e Martinod Nycolas}.
1556, {Mistralis Nycolas }.
1557, {Mistralis Nycolas}.
1558, {Mistralis Nycolas}.
1559, Meller Vincent.
1560, Fornyer Mathieu e Meller Vincent.
1561,
1562, Astesan Anthoine de Jean.
1563, Barrel Martin.
1564,
1565, Anthoniod Berthin.
1566,
1567,
1568,
1569,
1570,
1571, {Bellicaudi Claude e Regis Vincent}.
1572, {Péaquin Jacques e Loczon Martin}.
1573, {Perronet Pierre}.
1574, Mistralis Panthaleon.
1575,
1576, Astesan Anthoine d’Anthoine.
1577, {Bonyni Anthoine}.
1578, Dyalley Martin e De la Vuillerminaz Louis.
1579, Regis Vincent.
1579, Regis Vincent e De Bletton Pierre.
1580, {Séris Pierre}.
1581, {Bonyni Anthoine e Mistralis Panthaléon}.
1581, Bonyni Anthoine e {Voût Jean}.
1582, Séris Pierre e Voût Jean.
1583, Thuégaz Louis.
1584, Perrin Georges Bastian.
1585, Ysabellon Luccon e Du Page Jaquemin.
1586, De Cillian Anthoine.
1587,
1588, {Péaquin Richard}.
1589, Du Rey Jean-François.
1590, Michod André.
1591, Vuillerminaz Amé e Coquignod Pierre..
1592, Guillaume Gaspard de Michel e Trèves Laurent.
1593, {Clappey François e Desselyz Mathieu}.
1594, Séris Martin e Desselyz Mathieu.
1595, Ogerot Pierre e Fornier Remond.
1596, Vuillerminaz Vincent e Musy Anthoine.
1597, Tréves Pierre e Sarteur Pierre.
1598, Sarteur Louis.
1599, De la Vuillerminaz Amé e Anthoine.
1600, D’Iselly Pierre de Maurice.
1601, Fornier Louis e Michod Vincent.
1602, {Clappey François}.
1603, Egallant Pierre e De Yannoz Germain de Maurice.
1604, {Clappey Michel} e Melly Gabriel.
1605, {Clappey François} e De Mauris Clément.
1606,
1607,
1608,
1609, Camos Vincent de Martin e Fornier Vincent.
1610, Hugonet Jean e Ysabellon Martin.
1611, Astesan Vincent.
1612,
1613,
1614,
1615,
1616, Clappey François e Michod Jean.
1617,
1618,
1619, Pret Jacques.
1620, Pret Jacques e {Clappey François}.
1621, {Regis Jean-Baptiste}.
1622,
1623,
1624,
1625, Mistralis Nicolas.
1626, Martinod François e Vuillerminaz Michel.
1627, Vuillerminaz Michel.
1628, Anthoniod Pierre e Trèves Vincent.
1629, Michod Gabriel.
1630,
1631,
1632, Dialley Antoine e ...Joconde..
1633,
1634,
1635,
1636,
1637, Chadel Jean e {Péaquin Jacques}.
1638, Michod Jean e Trèves Jean.
1639, Michod Jean.
1640,
1641,
1642, Michod Jean e {Astesan Vincent}.
1643,
1644,
1645, Du Rey Vincent e Antoynet Michel.
1646,
1647,
1648,
1649, Isabellon Vincent e Ambrosin César.
1650, Quey Jean-Estienne.
1651,
1652,
1653,
1654,
1655, {Mistralis César}.
1656,
1657,
1658, Michod Jean-Antoine.
1659,
1660,
1661,
1662,{Mistralis César}.
1663,
1664,{Mistralis César}.
1665,
1666, Polla Jean-Antoine.
1667,
1668,
1669,
1670,
1671,
1672, Polla Jean-Antoine e Trèves Jean-Baptiste.
1673, Thuègaz Jean-Pierre.
1674,
1675,
1676,
1677,
1678, Trèves Jean-Baptiste e Thuégaz Jean-Pierre.
1679,
1680,
1681,
1682, Paulaz Jean.
1683,
1684,
1685, Thuégaz Antoine.
1686, Jacqueminaz-Andrion Jean-Jacques.
1687,
1688,
1689,
1690,
1691,
1692,
1693,
1694, Jacqueminaz-Andrion Jean-Jacques.
1695,
1696, Péaquin Germain de Pierre.
1697,
1698, Quey Jean-François e {Péaquin Martin}.
1699, Déanoz Pierre e Martinod Georges.
1700,
1701,
1702, Dufour Anthoine e Gallernaz Jean-Baptiste.
1703, Torrent Antoine de Jean e Desmartin Jean-Michel.
1704, Boniny Jean-Estienne e Isabellon Antoine.
1705,
1706, Favre Jacques-Joseph e Grange...
1707,
1708,
1709,
1710,
1711,
1712, Favre Jacques-Joseph e Quey Jean-Estienne.
1713,
1714, Cerise-Mistralis Michel-Joseph.
1715, Ravet Jean-Martin.
1716,
1717,
1718, {Favre Jacques Joseph e Artaz ...}.
1719,
1720,
1721,
1722,
1723, Vuillerminaz Jean-Vincent e Séris Jean-Michel.
1724, Favre Jacques-Joseph e Trèves Georges.
1725, Vuillerminaz Jean-Vincent e Séris Jean-Michel.
1726,
1727, Andrion-Jaqueminaz Estienne.
1728,
1729,
1730, Gorris Jean-Marie.
1731,
1732, Gorris Jean-Jacques.
1733,
1734, Fournier Pantaléon e Personettaz Pantaléon.
1735, Cerise-Mistralis Sulpice.
1736, Lachet Claude-Anselme e Ravet Jean.
1737, Ravet Jean.
1738, Page Jean-Joseph.
1739,
1740,
1741,
1742, Yon Noè e Charbonnier Jean-Jacques.
1743,
1744,
1745,
1746,
1747,
1748, Voût Jean-Louis e Séris Pierre-Antoine.
1749, Favre Jean-Antoine.
1750, Page Georges e Page Joseph.
1751,
1752,
1753,
1754, Favre Jean-Antoine.
1755, Thuégaz Jean-Pierre e Page Georges.
1756, Séris Jean-Michel.
1757, Séris Jean-Michel.
1758, Chentre Jean-Pantaléon.
1759,
1760, Lachet Claude-Anselme e Favre Jean-Antoine.
1761, Lachet Claude-Anselme.
1762,
1763, Page Jean-Antoine e Chentre Jean-Pantaléon.
1764, Andrion-Jaqueminaz Jean-Antoine.
1765, Tréves Jacques-Antoine.
1766, Chentre Jean-Pantaléon.
1767, Carlon Jean-Pantaléon.
1768, Berruquier Jean-André e Favre Jean-André.
1769, Favre Jean-Antoine e Page Georges.
1770, Page Georges e Favre Jean-Antoine.
1771, Crétaz Jean-Pantaléon e Favre Jean-Antoine.
1772, Galernaz Jean-Baptiste e {Fey Jean-Etienne}.
1773, Galernaz Jean-Baptiste e {Séris ...}.
1774, Lachet Jean-Jacques.
1775, Lachet Jean Jacques.
1776, Personettaz Jean-Joseph de Georges e {Berruquier Jean-Joseph}.
1777, Andrion Jean-Antoine.
1778, Sarteur Jean-Louis de Jean.
1779, Isabellon Jean-Antoine de Jean-Martin.
1780, Déanoz Jean-Antoine de François.
1781, Déanoz Jean-Antoine de François.
1782, Berruquier Jean-André de Antoine.
1783, Berruquier Jean-André de Antoine e Chentre Jean-Pantaléon.
1784, Chentre Jean-Pantaléon.
1785, Coronel Jean-Antoine de Jean-Jacques.
1786, Isabellon Jean-Antoine e Thuégaz Jean-Georges.
1787, Isabellon Jean-Antoine.
1788, Charbonnier Jean-Pierre.
1789, Charbonnier Jean-Pierre.
1790, Ravet Jean-Antoine.
1791, Chentre Jean-Joseph.
1792, Séris Jean-Vincent e Page Jean-Antoine.
1793, {Artaz Joseph}e Page Jean-Antoine.
1794, Cerise Sulpice.
1795, Guillet Michel-Joseph.
1796, Favre Jean-Pierre e Guillet Michel-Joseph.
1797, Chentre Jean-Joseph e Isabellon Jean-Antoine.
1798, Berruquier Sulpice.
1799, Guillet Michel-Joseph.
1800, Guillet Michel-Joseph.
1801, Péaquin Jean-Pantaléon.
1802, {Vuillerminaz...}.
1803,
1804,
1805,
1806, Guillet Michel-Joseph.
1807, Page Jean-Antoine.
1808, Andrion (Jean-Antoine o Jean-Pierre?) e {Vuillerminaz...}.
1809, Charbonnier Joseph-Alexandre.
1810, Guillet Michel-Joseph e Berruquier Sulpice-Antoine.
1811, Guillet Michel-Joseph.
1812, Guillet Michel-Joseph.
1813, Guillet Michel-Joseph.
1814, Berruquier Sulpice-Antoine.
1815, Berruquier Sulpice-Antoine.
1816, Péaquin Jean-Joseph.
1817, Péaquin Jean-Joseph.
1818, Péaquin Jean-Joseph.
1819, Péaquin Jean-Joseph.
1820, Péaquin Jean-Joseph.
1821, Berruquier Sulpice-Antoine.
1822, Berruquier Sulpice-Antoine e Page {Michel-Joseph?}.
1823, Berruquier Sulpice-Antoine.
1824, Page Michel Joseph.
1825, Page Michel Joseph.
1826, Andrion-Lavevaz Jean-Pierre.
1827, Andrion-Lavevaz Jean-Pierre.
1828, Andrion-Lavevaz Jean-Pierre e {Petey Gabriel}.
1829, Andrion-Lavevaz Jean-Pierre.
1830, Andrion-Lavevaz Jean-Pierre.
1831, Andrion-Lavevaz Jean-Pierre.
1832, Andrion-Lavevaz Jean-Pierre.
1833, Andrion-Lavevaz Jean-Pierre.
1834, Page Michel Joseph.
1835, Page Michel-Joseph.
1836, Favre Pierre-Antoine e{Charbonnier Joseph-Alexandre}.
1837, Favre Pierre-Antoine.
1838, Favre Pierre-Antoine.
1839, Favre Pierre-Antoine.
1840, Favre Pierre-Antoine.
1841, Favre Pierre-Antoine e Charbonnier Joseph-Alexandre.
1842, Favre Pierre-Antoine.
1843, Favre Pierre Antoine.
1844, Favre Pierre-Antoine e {Camos Pierre-Baptiste}.
1845, Page Michel-Joseph.
1846, Page Michel-Joseph.
1847, Andrion Jean-Pierre.
1848, Andrion Jean-Pierre.
1849, Charbonnier Joseph-Alexandre.
1850, Charbonnier Joseph-Alexandre.
1851, Favre Pierre-Antoine.
1852, Favre Pierre-Antoine.
1853, Andrion Jean-Pierre e Favre Pierre-Antoine.
1854, Favre Pierre-Antoine.
1855, Charbonnier Joseph-Alexandre.
1856, Péaquin Pierre-Joseph e Charbonnier Joseph-Alexandre.
1857, Charbonnier Joseph-Alexandre.
1858, Charbonnier Joseph-Alexandre.
1859, Charbonnier Joseph-Alexandre.
1860, Favre Pierre-Antoine e Charbonnier Joseph-Alexandre.
1861, Guillet Sulpice-Léonard.
1862, Guillet Sulpice-Léonard.
1863, Guillet Sulpice-Léonard.
1864, Guillet Sulpice-Léonard.
1865, Guillet Sulpice-Léonard.
1866, Guillet Sulpice-Léonard.
1867, Aichino Gaspard.
1868, Aichino Gaspard.
1869, Aichino Gaspard.
1870, Aichino Gaspard.
1871, Aichino Gaspard.
1872, Aichino Gaspard.
1873, Aichino Gaspard.
1874, Aichino Gaspard.
1875, Aichino Gaspard.
1876, Aichino Gaspard.
1877, Aichino Gaspard.
1878, Aichino Gaspard.
1879, Aichino Gaspard.
1880, Aichino Gaspard e Charles Vincent.
1881, Camos Jean-Célestin.
1882, Camos Jean-Célestin.
1883, Camos Jean-Célestin.
1884, Camos Jean-Célestin.
1885, Joris Jean.
1886, Joris Jean.
1887, Joris Jean.
1888, Joris Jean.
1889, {Joris Jean}.
1890, Favre Bruno.
1891, Favre Bruno.
1892, Favre Bruno.
1893, Favre Bruno.
1894, {Camos Jean-Célestin}.
1895, Guillet Giustiniano.
1896, Guillet Giustiniano.
1897, Guillet Giustiniano.
1898, Vuillerminaz (Jean-Michel?).
1899, Carlon (...).
1900, Chentre Pierre-Antoine.
1901, Chentre Pierre-Antoine.
1902, Chentre Pierre-Antoine.
1903, Camos Jean-Célestin.
1904, Camos Jean-Célestin.
1905, Camos Jean-Célestin.
1906, Rolando Agostino.
1907, Rolando Agostino.
1908, Rolando Agostino.
1909, Crosa Luciano.
1910, Dore Nino.
1911, Ugo Luciano.
1912, Ugo Luciano.
1913, Artaz Adriano.
1914, Artaz Adriano.
1915, Crosa Luciano.
1916, Crosa Luciano.
1917, Crosa Luciano.
1918, Crosa Luciano.
1919, Crosa Luciano.
1920, Crosa Luciano.
1921, Page Elie.
1922, Page Elie.
1923, Page Elie.
1924, Chiorando Benvenuto.
1925, Lavanche Emilien.
1926, Borella Mario.
1927, Borella Mario.
1928, Borella Mario.
1929, Fioretti Luigi.
1930, Fioretti Luigi.
1931, Fioretti Luigi.
1932, Bordan Hector.
1933, Bordan Hector.
1934, Berardengo Paolo (Paolino).
1935, Berardengo Paolo.
1936, Fioretti Luigi.
1937, Fioretti Luigi.
1940, Accatino Celso.
1941, Camos Giuseppe-Emanuele.
1942, Guerrazzi Italo-Jacopo.
1943, Camos Giuseppe-Emanuele.
1944, Roberti Gino.
1945, Page Elie.
1946, Page Elie .
1947, Page Elie.
1948, Obert Lorenzo.
1952, Fosson Daniele.
1970, Fournier Livio.
1978, Page Mario.
1982, Ravet Eligio.
1983, Pol Romano.
1985, Ferré René.
1990, Castiglioni Gianfranco.
1995, Borgio Mario.
2000, Borgio Mario.
2005, Bordet Sara.
2010, Perosino Adalberto.
2015, Borgio Mario.