Champ-de-Vigne

Questo minuscolo villaggio composto da poche abitazioni edificate a circa 600 m. slm., è situato a levante di Saint-Vincent, nei pressi dei confini territoriali del nostro Comune; l’ambiente si caratterizza per una grande quantità di rocce affioranti lise da millenni dallo strofinio dei ghiacciai intercalate da piccole superfici di terra. La presenza dell’uomo in questa zona sembrerebbe essere confermata fin da antichissima data; sono infatti presenti graffiti e petroglifi che racconterebbero come in quella località sarebbero esistiti probabili insediamenti risalenti all’età della pietra. Ma non è tutto! Verso la fine dell’Ottocento, in un modo assolutamente non voluto ma fortuito, sarebbero venute alla luce da un probabile impianto tombale, alcuni interessanti oggetti che dopo varie vicissitudini sarebbero ora esposte in un importante museo parigino. La parte antica del villaggio sembrerebbe essere costituita solamente da tre abitazioni, mentre altre (poche!) costruzioni risalgono a tempi recenti. Il toponimo del villaggio, Champ de Vignes, che sembra mantenersi inalterato almeno negli ultimi due secoli, richiama subito campi e vigneti (in specifico si deve obbligatoriamente pensare a terre arate cinte da pergole e filari di viti o viceversa). Domandandoci perché tanto interesse da parte dei primi abitatori per quel comprensorio non possiamo che rispondere che tutto è conseguente all’habitat che con il suo clima mite, la sua buona esposizione al sole e al riparo dai freddi venti, ha permesso a tantissime generazioni di stabilirsi in quella località dedicandosi con grandissimo impegno alla quasi unica coltura permessa: la vite. Fattori determinanti per il successo della viticoltura sono il già citato microclima e le grandi rocce che di giorno assorbono i caldi raggi del sole per restituirli durante la notte; tutto il territorio sembra aver reso grazie per secoli a tale coltura i cui ricordi sono ancora vivi nella mente dei pochi anziani rimasti e nel territorio. Quest’ultimo con i suoi chilometrici muri di sostegno è infatti testimone silenzioso dell’operosità di quella comunità che con tanto lavoro e dedizione ha saputo modellare la terra secondo le sue prioritarie necessità. E’ evidente che il tanto lavoro per la costruzione dei tantissimi muri ha consentito la messa a dimora di migliaia di viti che per secoli sono state accudite con amore e che hanno permesso a quelle famiglie, con la successiva produzione di ottimo vino, discreti ritorni economici. Dato l’esiguo numero di famiglie residenti in quel villaggio, non si ha menzione di un torchio per le vinacce (per questa operazione ci si recava nel vicino villaggio di Feilley), così come non vi è menzione di un mulino o di altre strutture comunitarie, quali forni per la panificazione, i cui altissimi costi di costruzione e mantenimento non potevano essere sopportati da poche persone. Naturalmente in questa frazione si ha menzione di altre colture tra cui si segnalano per la loro importanza quelle orticole e cerealicole (naturalmente, considerata l’asprezza del comprensorio e quindi in misura compatibile con la poca disponibilità di terra); il buon andamento di queste colture era garantito dall’acqua del trecentesco canale noto con il nome di Ru d’Arlaz, castagne, noci, foraggio e alcuni capi di bestiame chiudevano il cerchio della filiera economica delle famiglie di Champ-de-Vignes. Oggi purtroppo, anche qui come altrove, si è abbandonata la viticoltura e le uniche testimonianze di quel discretamente ricco e operoso passato ci sono proposte dai tanti terrazzamenti su cui erano impiantate le viti. Molte superfici un tempo destinate al foraggio e al pascolo del bestiame sono totalmente abbandonate; l’immane fatica dell’uomo non ha trovato continuità con la caotica vita di oggi e, forse anche, la poca voglia di lavorare tanto per produrre poco. Ma nei pressi del villaggio, ormai da alcuni anni, si assiste a come è possibile riconvertire il territorio, valorizzandone le peculiarità pur con le difficoltà che questo comporta; estese superfici sono oggi occupate da serre e da altre strutture che servono ad una famiglia del posto per la sua attività commerciale di florovivaisti. Non distante è stata invece edificata con criteri decisamente moderni, una stalla che ospita alcune decine di capi di bestiame; il foraggio e il pascolo sono garantiti dai sottostanti ampi e pianeggianti prati. Personaggio degno di nota di Champ-de-Vignes e senz’altro il dottor Attilio Charles (*1869-†1955); nativo di Donnas compì una parte degli studi a Ivrea per poi laurearsi in Medicina presso l’Ateneo di Torino. Per moltissimo tempo fu Direttore Sanitario delle terme Fons Salutis di Saint-Vincent e contemporaneamente fu anche medico curante presso alcune lussuose strutture alberghiere del paese; alle tante persone che egli visitava presso gli Hotels consigliava con convinta fermezza, cure e specialità idropiniche da effettuarsi nello stabilimento termale. Lasciò questi importanti incarichi solo al momento della meritata pensione. Personaggio capace, buono e gentile è ricordato per l’affetto e la frequentazione di una donna di nobile estrazione, che nel villaggio di Champ-de Vignes aveva una dimora patrizia con piccolo giardino all’italiana (con pergole e alcuni grandi alberi) entro cui godere la fresca brezza e apprezzare appieno l’amore.

CRETIER Piergiorgio