Planet

Minuscolo abitato composto da due sole case situato a circa 1150 metri, poco a monte del villaggio di Lerinon in posizione molto panoramica, ma nel contempo riparata dai venti. Guardando con attenzione l’architettura di questo piccolo nucleo di case si certifica che non è particolarmente antico anche se comunque una qualche abitazione sembrerebbe già esistere nel seicento; all’epoca i notai, rogando atti di compravendita, scrivono il toponimo della località nel seguente modo: Plané o Planet (che tradotto dal Patois significa piccolo pianoro). In effetti quelle poche case sorgono all’interno di un valloncello contornato da pianori di diversa grandezza. Piané, insieme alle frazioni di Lerinon e Perrière era nei secoli passati il cuore vivo e pulsante dell’economia agricola delle nostre famiglie che si basava quasi esclusivamente sulla coltivazione dei cereali. Un terreno fertile dopo immani lavori di spietratura compiuti dall’uomo, la poca acqua necessaria a tale coltura garantita dal canale Courtaud e tanto lavoro da parte delle famiglie, hanno fatto il resto. Una discreta economia, supportata anche dall’allevamento, i vicini boschi presso cui pascolare il bestiame e approvvigionarsi di legname, e probabilmente vigneti nel fondovalle hanno consentito anche alle famiglie di Piané di sopravvivere in modo decoroso malgrado le tante situazioni di povertà frequentemente illustrate su documenti oggi conservati negli archivi parrocchiale e comunale. Non sono state effettuate ricerche a riguardo ma si ritiene, a giusto titolo, che le Reconnaissances rese tra il 1599 e il 1600 dai capifamiglia di Lerinon al conte Louis de la Morette, signore di Saint-Vincent, comprendano anche tutto il territorio di questa bella frazione. Da molti decenni la coltivazione dei cereali è stata totalmente abbandonata su tutto il comprensorio; le superfici agricole sono state totalmente riconvertite a foraggio e oggi (complice anche un buon impianto di irrigazione “a pioggia” realizzato dal locale Consorzio di Miglioramento Fondiario negli anni settanta), questo territorio particolarmente curato da agricoltori profondamente attaccati alla terra, continua a essere una fonte, anche se modesta, di reddito. Il villaggio da secoli è inserito nella ricca rete viaria che pedonalmente collega il borgo di Saint-Vincent alle frazioni alte della nostra collina; in prossimità delle case passa infatti l’importante mulattiera che da Lerinon e Perrière raggiunge i più alti villaggi di Pié Martin e Pra di Ran. Ormai da anni Piané è anche servito da una comoda strada per i veicoli, così come da tempo vi sono state portate l’energia elettrica e la condotta per le acque fognarie. Il solo problema della frazione sembrerebbe essere rappresentato dalla poca acqua potabile, in particolare durante l’inverno, che dovrebbe risolversi con l’ormai prossima entrata in funzione del grande acquedotto collinare. All’ingresso della frazione un piccolo oratorio dedicato a Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, accoglie i visitatori e protegge i residenti; questa costruzione, sempre ben tenuta e ricolma di fiori, fu innalzata dalla famiglia Gorris verso la metà del Novecento in sostituzione di una più ampia struttura fatiscente che venne prima abbandonata e in seguito demolita per fare spazio alla costruenda strada. Raccontava un esponente di quella famiglia che anticamente all’interno del primitivo oratorio erano anche celebrate delle messe. Questo villaggio merita una visita in tutte le stagioni; le eccezionali fioriture primaverili caratterizzate in particolare dagli spettacolari ciliegi selvatici sembrano alternarsi ai caldi colori dell’autunno accompagnati dal suono dei campanacci delle mandrie al pascolo. L’inverno, con abbondanti coltri di neve e tramonti limpidi, offre altrettante emozioni che però potranno essere godute solo dai veri amanti della natura che qui si offre con grande panoramicità e con grande dispendio di colori, di aromi e di tanta tranquillità.

CRETIER Piergiorgio