Torrent-Sec

E’ probabile che numerose persone non abbiano mai inteso parlare di questa minuscola frazione posta nella parte bassa del territorio di Saint-Vincent. Nell’iniziare questo scritto mi sono tornate in mente rimembranze scolastiche e la poesia Rio Bo di Aldo Palazzeschi. Il citato autore descrive un paese piccolissimo dove non c’è assolutamente nulla: Rio Bo è infatti composto solo da …tre casettine dal tetto aguzzo, un verde praticello e un esiguo ruscello… Ma su tutto veglia una stella, una grande stella che veglia su tutto e tutto illumina. Torrent-Sec è in un qualche modo così piccolo da non avere a prima vista nulla da dire o da raccontare. Eppure questo piccolo centro posto a circa 480 metri slm. ha una sua storia, un suo territorio e una sua localizzazione ben definita all’interno del Comune di Saint-Vincent. Le poche dimore che compongono il villaggio furono edificate molti secoli fa a ridosso di colline sabbiose; queste, in epoca pleistocenica, costituivano le rive del lago di Saint-Vincent che si era formato a causa di un grande smottamento avvenuto sulla montagna prospiciente l’attuale castello di Montjovet. L’origine del toponimo non è nota, anche se si è indotti a pensare che questo derivi dal cambio del corso del torrente Grand-Valey che ormai da secoli scorre a ponente. Torrent-Sec è stato preferito fin da antica data dai viticoltori di questo paese che sulle sabbiose colline poste al riparo dai freddi venti del nord impiantarono enormi ed ininterrotti vigneti. Qui, le famiglie Bordano, Prette, Guillet, Vuillerminaz, Torrent, Séris, Carlon Isabellon, Trèves e altri, impiantarono su arditi terrazzamenti, viti autoctone e di ottima qualità che garantivano vini di prestigio e di ottima qualità. Negli anni passati sui fianchi delle colline furono aperte delle piccole cave per l’estrazione di materiale da utilizzare nelle costruzione delle case. Il pianoro a valle dell’abitato, e che dolcemente degrada verso la Dora, risulta sempre essere stato coltivato a foraggio. Le famiglie che oggi abitano il villaggio sono quasi tutte provenienti da altre zone del territorio o da comuni limitrofi e questo induce a pensare che originariamente a Torrent-Sec, forse in epoca medievale, forse prima, era stata costruita una grangia con annessi locali per la lavorazione e conservazione dei prodotti della terra e solo in epoche successive nel piccolo villaggio si stabilizzarono stabilmente delle famiglie. La più antica traccia documentale relativa a Torrent-Sec risale al 24 dicembre 1376 ed è contenuta in una reconnaissance rogata dal notaio Johannes de Agacio. Nella carta Johannes Cerstyan riconosce di lavorare, unitamente alla moglie Agnese, …unam peciam terre, prati et vinee, iacentem in territorio Sancti Vincentii loco dicto Torrent-Sec. La proprietà in questione sembra comprendere tutto il territorio e i suoi confini raggiungono addirittura la …via publica del borgo di Saint-Vincent. Sappiamo inoltre che in quella località vi erano dei vigneti gravati fin da antichissima data da rendite dirette a strutture presenti sul territorio di Saint-Vincent; è il caso dell’hospitale che accoglieva i pellegrini e i viandanti sulla via Francigena e di cui abbiamo menzione fin dal XIV° secolo. La proprietà di quello stabile apparteneva alla Collegiata di Saint Gilles di Verrès ed è quindi assai probabile che almeno una parte del prelibato vino prodotto a Torrent-Sec fosse destinato a quei religiosi. Abbiamo quindi, fin da antichissima data, conferma dell’importanza del territorio e delle già citate culture viticole; ma certo i dati più concreti e precisi si ricavano dai registri parcellari del Catasto Sardo: su queste pagine redatte nella metà del 1700 si notano grandi superfici di vigneti nel territorio di Torrent-Sec. Ai nostri giorni, purtroppo, molte cose sono cambiate e solo poche migliaia di metri quadrati di territorio, sono ancora coltivati a vite; il resto è stato riconvertito a foraggio o in numerosissimi casi è stato semplicemente abbandonato. Per secoli l’unico collegamento commerciale e pedonale con il borgo avvenne sulla ripida mulattiera che insinuandosi in un vallone, raggiunge l’abitato di Champbilly. Sul finire degli anni settanta fu costruita una strada che si collega alla strada di Tenso. Alla fine del XIX° secolo la quiete di questo piccolo centro fu scossa dalla costruzione della ferrovia che occupò, con terrapieno, parte del pianoro; ad un certo punto il tracciato originale dell’opera fu modificato e del primitivo percorso resta una galleria di quasi centro metri alla base di una collina. Torrent-Sec è oggi abitato da oltre trenta persone che sono in parte dedite all’agricoltura e all’allevamento e altre risultano invece occupate nel terziario. I volumi abitativi sono stati in parte recuperati nel corso degli ultimi anni mentre altri lo sono ai nostri giorni. Principale e decennale problema della località fu l’approvvigionamento idrico affidato nel tempo ad una non sempre fedele sorgente. Oggi la situazione generale dei servizi è discreta anche se interventi sono necessari alla pavimentazione stradale e ad una revisione e miglioramento dei punti luce. A Torrent-Sec non sono presenti edifici comunitari quali il torchio per la pressatura delle vinacce, la latteria ternaria o il forno per la panificazione (ne esiste uno ma è privato!). Una testimonianza orale ci informa però che alla fine del XIX° secolo vivevano nella frazione due anziane sorelle di nome Mellé che nella loro stalla insegnavano ai ragazzini i primi rudimenti dell’ABC. Prima di concludere vorrei ancora dire che questa frazione ha dato i natali ad un personaggio di grande spicco della politica valdostana: l’avvocato Cesare Dujany. Per oltre trent’anni è stato Consigliere Regionale e più volte ha ricoperto la carica di Assessore. Dal 1970 al 1974 è stato Presidente della Giunta Regionale e dal 1979 al 1987 il “ragazzo di Torrent-Sec” sedeva a Montecitorio come Deputato. Dal 1987 fino al 1995 l’Avvocato Dujany era a Roma a rappresentare la Valle d’Aosta in qualità di Senatore della Repubblica.

CRETIER Piergiorgio