Diseille

Piccolo villaggio posto sulla collina di Saint-Vincent a circa 950 m. slm, sulla dorsale che da Moron raggiunge la vetta del Monte Zerbion in una posizione panoramica veramente eccezionale. Edificato molti secoli or sono su di un pianoro circondato da abetaie ma anche da rigogliosissimi castagni, il villaggio è al centro di un’area un tempo coltivata intensamente a cereali. Oggi i biondeggianti campi non esistono più e al loro posto la coltura cerealicola è stata riconvertita in buona parte a foraggio mentre altre zone sono state abbandonate dall’uomo per cui si ha un forte ampliamento della superficie boscata. Il toponimo Dizeille sembra non avere una sua origine definita e non sembrano esserci spiegazioni circa l’etimologia di questo nome di località che nel corso dei secoli appare sulle carte in numerose varianti: Diseille, Diseile, Dyssellys (così appare scritto nel 1599 nel volume, custodito nell’archivio comunale, all’interno del quale gli abitanti di questo villaggio passano riconoscenza ai nobili Di Moretta e Perrone di San Martino per lo sfruttamento di terreni in quella località), e Yselly (nel 1655 sempre in un volume di Reconnaissances conservato nell’archivio comunale), per essere infine oggi codificato in Dizeille. Anche rappresentanti di questo villaggio figurano nelle carte relative alla concessione feudale con cui nel 1393 la nobile famiglia Challant (nella persona di Ibleto), concesse a numerosi capifamiglia della collina, autrement dit montagne de Saint-Vincent, di scavare un canale che dalla Valle d’Ayas garantisse acqua alle assolate e arse terre di questo paese; tra questi “padri fondatori” veri pionieri della storia cittadina, si segnalano Nycolin fils de Jean de Disselli et Pierre fils de Guillaumet fils de Perrod Nicolin. Queste ed altre persone, veri imprenditori agricoli, compresero che solo con l’ausilio di sufficiente acqua, si sarebbe cambiato il destino delle comunità residenti sulla nostra collina; e i risultati non si fecero attendere. Pochi decenni dopo il territorio finalmente gratificato dall’acqua, diventò molto produttivo e da questa grandissima innovazione non sfuggì Dizeille che, oggi, con i suoi chilometrici muri a secco distribuiti sulle campagne testimonia ancora oggi della forza, della caparbietà e della determinazione delle famiglie di quella lontana epoca. Visitando questo villaggio si notano numerosi granai dentro cui erano conservate enormi quantità di cereali in attesa della macinatura. Quest’ultima avveniva in parte in un piccolo mulino posto a ridosso del torrente Grand-Valey, mentre si ha ragione di credere che maggiori quantità di granaglie fossero portate nei mulini di Perrière o in quelli di Moron. Per la panificazione non ci si doveva spostare altrove; all’interno del villaggio, in condizioni purtroppo pietose, trova posto il forno frazionale. L’economia del villaggio era inoltre garantita dall’allevamento, dalla vendita del legname (sia esso per uso combustibile che dopo opportune lavorazioni per l’edilizia o per la fabbricazione di mobili), dalle castagne (altra “moneta” utilizzata nei tempi passati) e infine dal noce e dai frutti di questo. Dizeille non aveva una scuola sua per cui i giovani dovevano recarsi a Perrière o a Moron per le lezioni; purtroppo il villaggio non aveva neppure una cappella frazionale per cui per l’adempimento dei precetti religiosi le località da raggiungere erano le stesse già citate per le scuole con l’aggiunta però che tante volte ci si doveva recare alla chiesa del borgo, assai distante dal villaggio. La pietà e la devozione dei residenti hanno comunque voluto l’edificazione di un piccolo oratorio posto su di un masso affiorante all’estremità sud del villaggio. La piccola e ridotta dimensione dell’immobile è comunque molto caratteristica: sul tetto troneggiano un campaniletto “a vela”, e due piccole torri. All’interno, completamente ridipinto negli anni novanta, si notano le figure affrescate di Santa Teresa e di San Pietro mentre sul soffitto, che riproduce la volta del cielo stellato, si nota la figura della colomba, simbolo dello Spirito Santo. Un cancello in metallo, opera indubbiamente da ricollegare a fabbri locali, chiude il piccolo vano all’interno del quale è anche presente una statua in gesso della Vergine. Da segnalare anche un piccolo oratorio pensile sulla facciata di una casa all’interno del villaggio. Purtroppo anche questo villaggio conobbe la miseria e la fame ed ebbe come logica conseguenza lo spopolamento quasi totale. Solo da pochi anni si è timidamente rimesso mano al prezioso patrimonio edilizio della frazione; alcuni interventi sono stati realizzati con criterio senza snaturare questo bellissimo villaggio e tutto questo è avvenuto pur tra mille difficoltà. Negli scorsi anni la locale Amministrazione comunale ha provveduto al rifacimento totale della fognatura, della rete idrica, dell’illuminazione completando l’intervento con la sostituzione di due fontanili, oggi in pietra. Naturalmente è stato rifatto completamente il piano di calpestio dei vialetti che, oggi, si presenta in pietra. Il parcheggio per gli autoveicoli è stato fatto all’esterno della frazione per non sventrarla e per non snaturare la tipicità di questo villaggio. Dizeille attende ora nuovi abitanti e spera che gli attuali proprietari di immobili o i possibili nuovi acquirenti sappiano investire in questa storica frazione. A Dizeille si può giungere comodamente a piedi, in particolare in estate, su di una mulattiera che sale dall’abitato di Maison-Neuve e che si caratterizza per l’ombrosità dei giganteschi castagni e per la frescura derivata da un piccolo canale che prelevando acqua dal torrente Grand-Valey giunge fino alle campagne a monte dell’abitato di Clapéaz. Posso garantire a tutti coloro che amano camminare nella natura e sulle ali della storia che questo itinerario è veramente spettacolare e merita senz’altro una piccola fatica. Ai pigri o a coloro che vanno di fretta consiglio la strada asfaltata che si diparte a sinistra dalla strada regionale poco a monte dell’abitato di Moron.

CRETIER Piergiorgio