Moron, Grun, Lenty, Valyre

Itinerario n. 9

Sulle tracce dei Walser tra boschi, vecchi villaggi e cappelle erette da Beati.

Partenza da Moron, proseguimento lungo la strada adiacente le scuole elementari, e salita nel canalone caratterizzato da castagni di enormi proporzioni. La maestosità degli alberi, la ricchezza dei colori che si apprezzano in particolare nella stagione autunnale ci ricorderanno ancora una volta aspetti minori di storia locale legati alle coltivazioni della campagna e alla raccolta dei frutti del bosco. Su tutta la fascia collinare nel corso dei secoli si è sempre posta molta attenzione agli aspetti economici derivati dai frutti e dalle colture. La castagna è stata per secoli alla base dell’alimentazione delle popolazioni locali che avevano con il passare del tempo affinato un'arte nella potatura, raccolta, conservazione e lavorazione di questo frutto; si giunse addirittura a utilizzare la castagna come moneta di scambio con mercanti piemontesi per l’acquisizione di riso, meliga e stoffe. Con queste considerazioni giungiamo in frazione Valmignanaz che con i suoi rascards, il suo vecchio forno e il fontanile ci ricordano quanto anzidetto. In piano proseguiamo verso Grun (toponimo Walser che ci ricorda la conquista di terreni difficili alle colture effettuata da una popolazione che certo non temeva le difficoltà); la frazione posta a mezza collina si presenta oggi come uno dei centri maggiormente interessati da quel vento nuovo del recupero architettonico di vecchi volumi rurali altrimenti destinati alla totale distruzione. Robuste case in pietra, eleganti rascards e numerosi particolari minori (croci incise sulle architravi delle abitazioni cantonali di imponenti dimensioni) ci guideranno quasi tenendoci per mano verso il piccolo Santuario a pianta rettangolare dedicato alla Vergine eretto nel 1727 dal rev. Pierre Bréan poi morto in odore di santità. Nel corso dei secoli a questo importante centro di culto Mariano si recarono processionalmente le persone che alla Vergine si rivolgevano per ottenere la guarigione che, stando almeno alle memorie oggi conservate negli archivi, ottennero in moltissimi casi tanto da far gridare ai miracoli. Nell’interno sono tutt’oggi conservate numerose testimonianze sotto forma di ex voto molte delle quali in semplice cera d’api. Sulla facciata esterna un grande dipinto della Madonna ci ricorda l’Anno Santo. Dal Santuario procedere all’interno della frazione e portarsi a levante nei pressi del guado del torrente che scende armonioso da Salirod. Un minuscolo sentiero ci conduce attraverso campi oggi riconvertiti a foraggio e castagni di grandi dimensioni verso l’abitato di Lenty e ancora una volta appare l’immagine delle fatiche dell’uomo e dello sfruttamento di piccole superfici di terra sorrette da terrazzamenti artificiali. Lenty è oggi quasi totalmente disabitata e solo poche persone vi risiedono stabilmente anche se questo loro isolamento è rotto di quando in quando dai pendolari della domenica e da coloro che in questo piccolo centro hanno deciso di comprare casa. Nella frazione il secolare forno per la panificazione, rascards, archi a tutto sesto e piccole finestre. La cappella, caratterizzata da un portico arretrato rispetto alla facciata, fu fondata nel corso del 1744 dagli abitanti del villaggio ed è dedicata alla Visitazione della Vergine; all’interno altare con colonne tortili, modesto arredo e tele del XIX° sec. A levante della frazione mulattiera in discesa, ampi e pittoreschi paesaggi sulla Valle centrale e sulle cime sovrastanti. Scendere in direzione Valyre.