Saint-Vincent, Ponte delle Capre, Ussel (Châtillon)

Itinerario 4

In cammino tra strutture civili di epoca medievale e manieri secolari.

Partenza p.zza Chiesa, Ufficio Postale, a sud verso Palazzetto dello sport e proseguimento nel piccolo canalone su agevole stradina asfaltata, Tenso (stazione ferroviaria, l’antico forno, fontanile-lavatoio totalmente ristrutturato, oratorio dedicato alla Vergine del XIX° sec. e meridiana angolare). Attraversare il piccolo centro abitato costeggiando prima la linea ferroviaria e in seguito l’autostrada. Attraversare il piccolo torrente e proseguire sotto il viadotto autostradale per circa seicento metri costeggiando la Dora. Dove la valle si fa più stretta ecco apparire la snella sagoma del Ponte delle capre recentemente rifatto su interessamento della Comunità Montana Monte Cervino. Il ponte ad unica campata, che presumibilmente consentì all’ultimo castellano di Ussel un transito veloce verso la salvezza dopo la fuga dal maniero, risulta essere stato per numerosi secoli l’unico collegamento viario tra i due versanti della valle e il suo nome deriva dal fatto che su di esso per moltissimo tempo transitarono intere greggi di capre e pecore unitamente a mandrie di bovini. Oggi l’agile struttura appare mortificata dall’autostrada che ha in parte coperto la secolare bellezza del manufatto; ciò nonostante una visita merita senza dubbio di essere fatta là dove il silenzio della valle è rotto solo dallo scorrere dell’acqua della Dora e dalle numerose vetture che quotidianamente transitano in quella che può essere identificata come una delle più importanti arterie autostradali europee. Sulla sinistra orografica del fiume, a monte del ponte, si trova una gagliarda e fresca sorgente. Riprendere a salire e giunti al pianoro denominato Champ-Steirou prendere il sentiero a destra che si sviluppa all’interno di un secolare bosco di giganteschi castagni. Lungo il cammino si incontrano numerosi resti di muri di contenimento; su questi pianori di ridotte dimensioni nei decenni e secoli passati si fabbricava il carbone. Giunti in prossimità dei pianori coltivati a foraggio e ormai di fronte a Saint-Vincent eccoci apparire la sagoma del castello di Ussel (XIV° sec. recentemente totalmente restaurato grazie alla Regione Valle d’Aosta e alla generosità del barone Marcel Bic. Costui, originario di Châtillon e grande industriale, desiderò al termine dei suoi anni ricordare le sue radici con donazioni a favore della comunità che l’aveva visto nascere disponendo per un lascito che la Regione Valle d’Aosta e il Comune di Châtillon dirottarono verso la struttura del castello di Ussel, appunto recentemente ristrutturato). Attraversare il ponticello ed entrare nel primo agglomerato di case di cui si compone Ussel (608 m) denominato Crétaz. Qui una secentesca cappella dedicata a san Rocco, case contadine, resti di strutture comunitarie e una casa risalente al XVII° sec. appartenuta forse ad un notabile ci immettono nel grande pianoro da cui ci dirigiamo verso Taxard (secondo agglomerato di case) e infine verso il castello. Il maniero, primo esempio in valle di castello monoblocco, presenta una grande serie di particolari architettonici estremamente rari e interessanti. All’esterno maestoso panorama sulla valle centrale e sulla catena delle Alpi (M. Cervino, M. Rosa, …). Rientro verso Saint-Vincent lungo la strada asfaltata che scende su Châtillon fino al ponte sulla Dora, prendere la strada sterrata a destra e proseguire fino al ponte in metallo posto quasi di fronte alla stazione ferroviaria di Saint-Vincent quindi risalire verso il citato borgo.