Saint-Vincent, Ponte Romano, Feilley

Itinerario 6.

A contatto della natura, del recente sviluppo turistico e delle espressioni di fede popolare.

Partenza da p.zza Funicolare, proseguire per via Ponte Romano (era nel secolo scorso e fino agli anni trenta di quello corrente la strada degli alberghi di lusso. Costruiti a cavallo dei due secoli erano il gioiello dell’offerta turistica di Saint-Vincent e questo era dovuto all’importanza delle acque termali che tutt’oggi vengono offerte al turista bisognoso di cure). In regione Vagnod cappella dalla forma ottagonale costruita nel primi anni del XVII° secolo per volontà della nobile famiglia dei Mistralis, signori di Saint-Vincent, e da questi posta sotto la dedicazione della Madonna del Carmine. Dopo circa un centinaio di metri a SX giungiamo fino all’antico ponte romano (pregiata testimonianza della strada delle Gallie) presumibilmente eretto poco prima del 23 d.c. (anno della fondazione di Aosta). Il ponte, costruito in tufo calcareo rivestito da blocchi squadrati dello stesso materiale, era originariamente composto da tre arcate; di queste la centrale crollò nel corso del 1839 mentre quella di sinistra cedette nel novembre del 1907. Proseguire lungo la strada regionale fino alla frazione Champ-Cillien (meridiana con invocazione religiosa ormai praticamente illeggibile) e salire in direzione di Feilley. Il villaggio sorge su un grande falsopiano e si noteranno numerose testimonianze di un passato legato alle colture vitivinicole e a quelle foraggiere. All’ingresso una casa di notevoli proporzioni con inserti tardogotici -monofore e bifore a goccia rovesciata- e nella parte alta un grande affresco (1707) rappresentante la Crocifissione. Poco oltre altri esempi di costruzione seicentesche e della stessa epoca è la cappella (1645) che dedicata a san Rocco è stata recentemente restaurata. Nell’interno quiete e devozione si mescolano alla sobrietà dell’altare (tela centrale del 1637) e del modesto arredo. In fondo al pianoro altro agglomerato di case su cui si nota una meridiana (1868) arricchita da decorazioni floreali. Rientrando in direzione Saint-Vincent fare sosta a Cillian. Il villaggio si presenta con secoli di storia e tra le viuzze si noteranno esempi di architettura rurale, elementi tardo gotici (monofore, ecc.) e l’imponente costruzione settecentesca oggi appartenente alla famiglia Gorris. Nel cortiletto interno della citata costruzione sono presenti in un loggiato sette dipinti (1803) a carattere religioso. Già nel XIV° secolo un notaio aveva i suoi domicili nella frazione e questo spiega la ricca fattura dell’edificio, che seppur rimaneggiato, ha conservato elementi architettonici di notevole bellezza e interesse. Nella frazione vi è anche il forno recentemente ristrutturato, il lavatoio e un’edicola sacra inserita in una costruzione. La cappella (1954) è dedicata ai santi Innocenti e sulla facciata un grande dipinto (purtroppo in grave degrado) mostra l’eccidio perpetrato da Erode verso i deboli. Secondo una libera interpretazione dell’autore (I. Mus) la scena ricalca e ricorda anche fatti luttuosi accaduti nella frazione durante l’ultimo conflitto mondiale. Rientro per Saint-Vincent lungo la strada asfaltata.